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L'entroterra di Noli

Ultima modifica 28 giugno 2024

Noli non offre solo ai graditi ospiti, spiagge attrezzate e mare sempre limpido! Il borgo medievale è, infatti, circondato da colli ricoperti di argentei olivi, vigneti ben curati, piccoli orti, prati con fiori dai mille vivaci colori. In questo paesaggio mediterraneo sorgono le due frazioni di Noli: Voze e Tosse.

VOZE

Questa borgata, che domina la valle del golfo di Noli, ha una storia lunga ed importante. Voze era posta lungo l’antica via ligure romana litoranea. Questa strada, che ricalcava con ogni probabilità il più antico percorso preromano detto “Via Erculea” usato dai “… liguri della costa dediti al commercio ed alla pirateria” (Lamboglia, Vie liguri...) partiva da Vada Sabazia, la Vado romana, centro molto importante fino all’epoca bizantina.

Da Vado la strada romana percorreva a mezza costa la collina di San Genesio e la bassa di Sant’Elena per poi scendere a Spotorno; da lì, in località Serra risaliva ripidamente verso Voze. Per tutto il Medioevo, fino a quando non venne aperta, nel 1817, l’attuale Via Aurelia, questo centro collinare ricoprì grande rilievo nel sistema di collegamento tra Noli, l’Oltregiogo ed il Basso Piemonte, favorendone le attività commerciali.

A Voze si trovava, inoltre, nella Piazza degli Olmi, la frontiera tra la Repubblica di Noli ed il Marchesato del Finale. Questi confini sono ricordati nella Lapide posta sulla porta dell’antica chiesa parrocchiale (quella attuale risale al 1777).

Sempre sulla piazza dove era posta la linea di demarcazione tra i due Stati, si trova ancora una “Casetta di guardia” che, nella sua forma attuale risale al 1773, ma che esisteva da sempre. Ai due lati della strada delle Voze, infatti, presso la piazza delli olmi, in due casette distanti non più di otto passi l’una dall’altra vegliavano armate di archibugio le guardie della Repubblica di Noli e quelle del Marchesato del Finale. Delle due casette si è conservata solo quella delle “Voze di Noli”.

[Posto di guardia delle “Voze di Noli”]


TOSSE

Questo paese viene nominato, per la prima volta, in un documento del 1189, riguardante una delle frequenti liti tra il Vescovo ed i cittadini di Savona da una parte ed i Nolesi dall’altra. Al Vescovo di Savona vengono assegnati, fra gli altri possedimenti, “in Toxi campos duos”. Tosse è racchiusa fra due torrenti: il Coreallo che segnava fino all’epoca napoleonica il confine della Repubblica con Spotorno ed il Crovetto. Specialmente il confine che si trovava lungo il Coreallo fu oggetto di furiose liti con gli uomini di Spotorno che andavano dicendo che quei di Tosse avevano usurpato terre che appartenevano a loro. Solo dopo 23 mesi venne stabilito che: “Cominciando dal mare il ritano o fossato del Coreallo segnerà il confine tra Noli e Spotorno, in modo che le terre o possessioni che si trovano a levante di detto ritano, siano di Spotorno, e che quelle che sono a ponente, appartengano al territorio di Noli” (A.S.N. filza 257). Dell’antico confine si può ancora vedere il mulino posto sulla destra orografica del torrente.

Il nucleo più antico di questo borgo collinare si trova in località Cardavia. Ancora oggi alcune di quelle vetuste dimore, ristrutturate, sono utilizzate come abitazioni, ma la maggior parte di esse è stata abbandonata ed i ruderi sono oramai quasi completamente nascosti dalla vegetazione.

Un altro nucleo “molto piccolo” di case antiche si trova dietro la chiesa, costruita nel 1748 quando venne istituita la parrocchia di Tosse. In questo borgo antico posto tra cielo e mare e circondato da scoscese e boscosissime colline si possono rivivere sensazioni di tempi passati e riassaporare momenti di gioia e di pace oramai dimenticati.

[Borgata Cardavia]

 


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