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Potere Temporale ed Ecclesiastico

Ultima modifica 15 ottobre 2020

La Porta Papona, munita di porta ferrata, si trovava di fronte alla Torre omonima. Nei tempi della Repubblica aveva grande importanza strategica, in quanto sbarrava l’accesso al Monte Ursino che fu sempre l’estremo rifugio degli abitanti di Noli in caso di assalti nemici.

Il Castello di Monte Ursino, nella sua forma attuale, risale ai rifacimenti che Genova volle venissero effettuati, nel 1552, dal Capitano Andrea da Bergamo per adeguare torri e mura ai nuovi tipi di armi da combattimento come, ad esempio, bombarde e spingarde che impiegavano la polvere da sparo. il Castello è formato da un recinto poligonale irregolare che racchiude il poderoso maschio circolare; ai lati sono visibili i resti di due torri più recenti.

[Castello di Monte Ursino _sec. XIII]

Per il castello e le fortificazioni di Noli esiste una relazione molto interessante di Giovanni Azzi del 1674. "Premesso che la città è poco difendibile e tutt’al più sono riparabili le mura, egli si sofferma a parlare del Castello, troppo angusto per una buona difesa. Ne propone perciò l’ampliamento per un totale di palmi 329 in lunghezza e di 160 in larghezza in modo da potere ospitare 150-200 soldati, tagliando a picco il terreno e riparando la cisterna, per un totale di lavori del costo di L. 26.000. Dava anche suggerimenti per la difesa del porto: era bene trasportare l’artiglieria dalla nuova piattaforma alla vecchia, che più facilmente batteva gli eventuali legni che volessero effettuare uno sbarco".

(Calvini, Fortificazioni della Liguria Occidentale nell’età moderna, in R.I.I., 1952).

[Pianta del Castello secondo il progetto di G. Azzi del 1674 _A.S.N.]

Progetto

La collina di Monte Ursino racchiude, però, altri "tesori". "Occorre ricordare che, prima dello sviluppo dell’abitato al piano, nel sec. XII, il primitivo borgo feudale, al riparo del Castello dei Del Carretto, aveva cominciato a svilupparsi sulle ripide pendici del monte e presumibilmente fin sul mare mediante una serie di costruzioni in grandi blocchi, simili alle «casazze» di Calvisio a Finale; di esse restano numerosi avanzi fra le fasce e gli uliveti inclusi nella cinta del sec XIII" (Lamboglia, I Monumenti Medioevali della Liguria di Ponente, p. 156).

[Casazza di Monte Ursino]

Casazza

Oltre a queste antiche testimonianze architettoniche sul Monte Ursino si trova anche il complesso monumentale del Palazzo Vescovile. Non si conosce l’originale configurazione dell’edificio che, nella sua forma attuale, è frutto di successivi rimaneggiamenti dal 1554 alla fine del sec XIX. Si sa con certezza che il Palazzo aveva una cappella interna ed una prigione, destinata esclusivamente al clero. Accanto al Vescovado si trova la Chiesa di Nostra Signora delle Grazie. La Chiesa venne costruita, agli inizi del ‘600, sui resti di un "pervetustum informe templum" come attesta una lapide posta sulla controfacciata che venne restaurata, nel 1769, da Mons A.M. Arduini.

[N. S. delle Grazie, 1769]

Grazie

Proseguendo per Via Suor Letizia si passa davanti all’ ex Ospedale di S. Antonio (fatto costruire dal Vescovo Arduini nel 1774); più avanti, accanto ad una bella casa-torre, si trova un piccolo porticato che un tempo, attraverso la Porta Chiappella, conduceva fuori le mura verso gli orti e la la campagna.

[Casa-torre in Via Suor Letizia _secc. XII-XIII]

Casa


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