Un Sarcofago Romano per altare
Ultima modifica 28 giugno 2024
San Paragorio, Cattedrale della diocesi di Noli, edificio sacro e prezioso per i Nolesi, rimanendo fuori dalla cerchia di mura della Repubblica, poteva essere facile preda da parte dei pirati barbareschi. Venne così deciso, nel 1572, di trasferire il titolo e la dignità di Cattedrale alla chiesa di S. Pietro dei pescatori (sec. XIII) che era situata entro la cinta difensiva. Data la sua posizione la chiesa era quindi luogo più sicuro e comodo per il clero e la popolazione; il titolo di Cattedrale le venne attribuito nel 1548: per questo essa venne anche ingrandita e trasformata.
Conosciamo l’aspetto della nuova Cattedrale grazie all’accurata descrizione effettuata da Mons. Mascardi durante la sua Visita Apostolica, nel 1585, alla diocesi di Noli: “La nuova Cattedrale del tutto capace ha forma oblunga, con facciata quadrata. Nell’interno sono tre navate, con due ordini di colonne circolari unite con calce. Le pareti sia all’interno che all’esterno sono prive di intonaco. Nel pavimento di calcestruzzo sono poche panche e due sepolture con stemmi e chiusura in marmo. A capo della navata centrale è la cappella maggiore a volta, pavimentata con calce, alla quale si accede per mezzo di un gradino di pietra senza cancelli. Al lato del Vangelo è il trono episcopale, deforme, con panno che nel retro scende a terra, privo di recinto o cancellata. Il coro della chiesa è angusto e senza scanni.”
Nel 1647 “il Comune cedeva gratuitamente un magazzino dell’antica stapola del sale per aggrandire il coro della Cattedrale, facendoli anche il donativo di scuti cento da lire 4 da pagarseli sempre e quando il detto coro sarà finito di tutto ponto” (filza 274 A.S.N.).
Nel 1602 vennero trasportate nella nuova Cattedrale anche le sacre reliquie di S. Eugenio fino ad allora rimaste nell’antica Cattedrale di S. Paragorio.
I “Corpi Santi”, come vengono chiamate le reliquie del Santo Protettore, erano conservati in un bellissimo sarcofago romano in marmo scolpito con tracce di policromia. Il sarcofago venne poi rilavorato tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500; ora è diventato l’altare maggiore della Cattedrale.
Dietro l’altare maggiore si può ammirare un prezioso polittico prove niente da N. S. delle Grazie. L’opera, degli inizi del sec. XVI rappresenta La Madonna col Bambino ed i SS. Sebastiano, Rocco, Giovanni Battista ed Eugenio.