Una Torre per scampato pericolo
Ultima modifica 28 giugno 2024
Percorrendo a Levante la passeggiata coperta si arriva in piazza Dante (già piazza Viale).
Anno 1673: il Duca di Savoia nel tentativo di dare uno sbocco al mare ai suoi possedimenti, cercò di occupare Noli, fra tutti i porti liguri quello più facile da conquistare. A tal fine aveva cercato degli “amici” in città che gli facilitassero il compito. Un certo De Vincenti ed altri cittadini non proprio “fedeli” congiurarono per sottrarre la città all’influenza di Genova e consegnarla al Savoia.
Soltanto l’intervento autorevole di Agostino Viale, Senatore della Repubblica di Genova, inviato dal Doge dietro supplica dei consoli nolesi, riuscì a neutralizzare la congiura e a riportare l’ordine e la pace in città. Come ringraziamento i Nolesi gli donarono la Torre della Marina, (sec. XII) la più bella della città. Attorno a quella Torre e ad un’altra più piccola, il Viale fece costruire un palazzo abitato da lui e dai suoi discendenti per più di un secolo e passato, poi, alla famiglia Salvarezza.
[Palazzo Viale-Salvarezza _disegno di A. Saporiti 1920]
Questo edificio serbava, fino ai recenti restauri, una palla di cannone inglese conficcata sulla facciata. Era l’unico segno rimasto del cannoneggiamento effettuato, nell’agosto del 1808, da parte del brigantino “Wizard” e del vascello “Kent” della marina militare inglese. Essendo, infatti, Noli parte della Repubblica Ligure sotto dominio francese, era considerata dagli Inglesi come una formidabile e temibile “piazza forte”, degna, quindi, di venire rasa al suolo; ciò che, puntualmente, accadde quel pomeriggio del 1° agosto 1808 alle ore 4 pomeridiane.
Così viene descritto l’attacco nella filza 319 dell’Archivio comunale: “Finalmente, dopo una resistenza che il Generale francese Pouget, Comandante del Dipartimento, chiamò opiniatre et honorable resistence, i poveri e nobili difensori si ritiraron alla montagna mentre i predoni derubavano, saccheggiavano e distruggevano ciò che non era asportabile, continuando, nel far ciò, per quasi tre ore il cannoneggiamento.” (Gandoglia , op. cit. p. 640) Alla fine di Via Transylvania si può ammirare un’altra delle splendide torri di Noli; si tratta della Torre Porta Papona.
La Torre (secc. XIII - XIV), con monofore e bifore gotiche, è posta appena fuori della prima cinta muraria (secc. XI - XII) ed è collegata, con un arco in mattoni, al camminamento delle mura che scendono dal Castello. La Torre servì come deposito per le armi e le munizioni della Repubblica. Dai libri dei conti, conservati nell’A.S.N., si può ricavare che, nel 1581 “il maistro Francesco Colombo era intento a chiudere li barchoni della Torre di Papone, ove si mettevano in deposito le polveri, armi e munizioni portate col leudo di patron Benedetto Badetto”. La polvere da sparo si comprava in barili sia a Genova che a Toirano “al prezzo medio di lire 10 e mezza il rubbo” (Gandoglia, op. cit. pp. 70, 97).
[Uno scorcio di Noli medievale, oggi scomparso _col. Barruol, Istituto Internazionale di Studi liguri 1853]